Mario Monti

Economista, accademico e politico italiano

Mario Monti speaker, keynote speech
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Nato il 19 marzo del 1943 a Varese, dal 1995 al 1999 è stato Membro della Commissione europea, responsabile di mercato interno, servizi finanziari e integrazione finanziaria, dogane e questioni fiscali.

Nel 1965 si laurea in Economia presso l’Università Bocconi di Milano, dove per quattro anni fa l’assistente, fino ad ottenere la cattedra di professore ordinario presso l’Università di Trento. Nel 1970 si trasferisce all’Università di Torino, che lascia per diventare, nel 1985, professore di Economia politica e direttore dell’Istituto di economia politica presso l’Università Bocconi.

Sempre della Bocconi assume la presidenza, nel 1994, dopo la morte di Giovanni Spadolini.

Oltre alle numerose cariche in organi di gestione di aziende private (i consigli di amministrazione di società quali Fiat, Generali, Comit, di cui è stato vicepresidente dal 1988 al ’90), Monti ha ricoperto ruoli di rilievo in diverse commissioni governative e parlamentari. In particolare, è stato relatore, per incarico di Paolo Baffi, della commissione sulla difesa del risparmio finanziario dall’ inflazione (1981), presidente della commissione sul sistema creditizio e finanziario (1981-1982), membro della Commissione Sarcinelli (1986-1987) e del Comitato Spaventa sul debito pubblico (1988-1989).

Nel 1995 diventa membro della Commissione europea di Santer, assumendo l’incarico di responsabile di mercato interno, servizi finanziari e integrazione finanziaria, dogane e questioni fiscali. Dal ’99 è commissario europeo per la concorrenza.

Editorialista del Corriere della Sera, Monti è autore di numerose pubblicazioni, specie su temi di economia monetaria e finanziaria, tra cui: “Problemi di economia monetaria” risalente al lontano 1969, “Il sistema creditizio e finanziario italiano” del 1982 e “Autonomia della Banca centrale, inflazione e disavanzo pubblico: osservazioni sulla teoria e sul caso italiano” pubblicato nel più recente 1991.

Anche sul piano internazionale Monti ha partecipato e partecipa ad attività di consulenza ad autorità di politica economica, tra cui il Macroeconomic Policy Group, istituito dalla Commissione della Cee presso il Ceps (Centre for European Policy Studies), l’Aspen Institute e la Suerf (Societe Universitaire Europeenne de RechercheursFinanciers.

Nel novembre del 2011 il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, nomina Mario Monti senatore a vita. Pochi giorni dopo, a seguito della crisi politica, economica ed internazionale che ha portato alle dimissioni di Silvio Berlusconi, assume l’incarico di nuovo Presidente del Consiglio.

La democrazia in Europa. Guardare lontano

Gli europei vorrebbero essere forti come se l'Europa fosse unita, ma senza cedere neanche una parte della propria sovranità nazionale, come se l'Europa unita non esistesse affatto. Questa contraddizione è diventata inaccettabile. Le derive della finanza e l'indebitamento sono solo un aspetto della crisi economica, che ha fatto emergere in tutta la loro ampiezza l'interdipendenza e le fratture che caratterizzano la democrazia in Europa. Anche per questo è istruttivo rileggere Tocqueville, autore di un'opera capitale sulla democrazia in America. Per Tocqueville, da secoli, il cammino verso l'uguaglianza è inarrestabile. È un processo che porta a costruire, per mezzo del libero concorso delle volontà, una democrazia che sia opera del popolo, in cui gli europei possano scegliere insieme i loro governanti, e al tempo stesso al servizio del popolo, cioè finalizzata al benessere di tutti. Questo libro invita ad anteporre la retta comprensione dei nostri interessi agli istinti più ciechi, a scoprire le profonde affinità che legano gli europei, a ritrovare la fiducia in noi stessi. Ricordando che per guidare l'Europa oltre la crisi occorre "guardare lontano".

La democrazia in Europa. Guardare lontano

Le parole e i fatti (Saggi italiani)

I posti di lavoro improduttivi “ostacolano la creazione di posti produttivi e perciò impediscono a molti giovani di trovare un impiego”. La “solidarietà falsa” è quella “erogata con modalità che causano minori investimenti, maggiore inflazione, minore crescita, costi per le generazioni future”, mentre il Trattato di Maastricht “non pone limiti alla possibilità di erogare solidarietà vera: dare ad alcuni oggi togliendo ad altri oggi, non togliendo alle generazioni future”. “Se respingiamo l’idea di voler competere” con i Paesi più produttivi “perché non siamo disposti a inseguire troppo l’efficienza a scapito della solidarietà, senza volerlo prepariamo l’Italia a un futuro di disoccupazione”. Ma non occorre abbandonare i valori profondi della nostra società: “basta affidarne l’attuazione a strumenti che non ostacolino troppo l’efficienza del sistema produttivo”. Queste frasi provengono da articoli scritti da Mario Monti per il “Corriere della Sera” nel 1993, ma potrebbero essere utilizzate per spiegare la sua azione attuale di presidente del Consiglio. Derivano infatti da una visione generale – quella dell’“economia sociale di mercato” – che ha sempre guidato il pensiero e l’azione di Monti: da economista, da commissario europeo, da tecnico chiamato a fermare la corsa dell’Italia (e dell’Europa) verso l’abisso della crisi. Questo libro – che raccoglie gli interventi più significativi di Monti dal gennaio 1992 alla presentazione del decreto “salva-Italia” nel dicembre 2011, preceduti da un’intervista con Federico Fubini realizzata per l’occasione – mostra dunque le origini e le motivazioni di un pensiero economico e di un’azione di governo e ne presenta le linee guida: la flessibilità, la concorrenza sui mercati, la necessità di non finanziare con il debito le spese correnti, il dovere civile di pensare ai giovani, ai non tutelati, alle generazioni future. In più, dal crollo della lira nel 1992 all’esplosione della presente crisi mondiale, diventa una storia in diretta degli ultimi vent’anni, attraverso lo sguardo acutissimo di un osservatore d’eccezione.

Le parole e i fatti (Saggi italiani)