Facendo uso della sua vita come esempio, Jordan offre alla sua platea una narrazione viscerale e lacerante delle disastrose conseguenze della mancanza di etica.
Jordan Belfort fu uno dei personaggi più estremi che ha creato Wall Strett. Arrivò al mondo della finanza di New York nel 1987, disposto a mangiarsi il mondo. Dopo solo un anno che iniziò a lavorare come broker, se hizo con el control de Stratton Oakmont, una delle agenzie di broker con più esito dell’epoca, conosciuta per operare come boiler, un call center nel quale si vendevano buoni spazzatura tutti i tipi di tecniche ingiuste, disoneste e, per la maggior parte, fraudolente..
La storia di Jordan Belfort è tornata alla luce attraverso l’esordio del primo trailer del film che narra la sua storia, “The wolf of Wall Street”. Il suo personaggio è interpretato da Leonardo Di Caprio, la dirige Matin Scorsese ed il copione è opera di Terence Winter, creatore della serie Boardwalk Empire.
Dopo il suo passaggio per il carcere, Belfort lasció le droghe e chiese perdono pubblicamente e si dedicò completamente alla redazione di due libri in cui racconta la sua auge ( The Wolf of Wall Street, 2008), su cui è basata la pellicola di Scorsese e la sua caduta ( Catching the wolf of Wall Street, 2011). I benefici dei libri gli hanno permesso di liberarsi di buona parte del suo debito: la metà di quello che guadagna lo destina inmediatamente a pagare quello che deve.
Oggigiorno Belfort, oltre a scrivere, impartisce discorsi motivazionali nei quali spiega come perse il controllo e si ridusse ad essere divorato da un’ambizione smisurata.
Jordan Belfort assicura che la sua vita è completamente cambiata. Vive in una casa modesta, un appartamento di tre stanze in un quartiere relativamente economica di Los Angeles e dei vecchi tempi conserva solo un orologio Bulgari di 9.000 libbre e il quadro che aveva nella camera da letto del suo yatch.